martedì 28 maggio 2013

INTANTO NOI LAVORIAMO! La lettera di Nanni Garella

Finalmente una buona notizia dall’Arena del Sole: i lavoratori di Nuova Scena hanno proposto di tenere aperto il teatro durante i mesi estivi, con un’iniziativa autogestita, nonostante la cassa integrazione. La notizia è bella, oltre che buona, perché ci consente di mettere da parte i toni astiosi e sinistri di questi giorni, i giudizi affrettati e le polemiche intorno a...l nostro teatro.

Dico subito agli amici dell’Arena, miei compagni di lavoro da tanti anni, che a loro e alle loro famiglie va tutto il mio appoggio e la mia stima. Per quanto potrò, sarò a disposizione per aiutarli durante l’estate se riusciranno a realizzare questa bellissima idea; e sono certo che molti artisti - bolognesi e non - saranno pronti a fare altrettanto.

Come al solito le buone notizie arrivano dal mondo del lavoro; ed è normale cha sia così in un momento di difficoltà e di crisi, giacché, di fronte all’incertezza delle scelte politiche, allo stallo economico e finanziario, di fronte allo spettro della disoccupazione e della povertà c’è un solo modo di reagire: rimboccarsi le maniche e lavorare!

In questo atteggiamento positivo e costruttivo risiede la grande forza che può fermare la ruota del declino e spingerla verso un’inversione di tendenza; e i lavoratori dell’Arena hanno tutte le capacità, le competenze, la bravura per farlo. Dico questo con cognizione di causa, perché la crisi che ora sembra insormontabile ha accompagnato purtroppo il nostro lavoro per molti anni; ed è proprio nelle difficoltà che ho sperimentato la tempra di quei lavoratori. Nei momenti in cui tutto sembrava impossibile, là dove si sarebbe potuto arretrare, fermarsi, cercare altri percorsi personali, i lavoratori dell’Arena si sono prodigati, ben oltre i loro doveri d’ufficio, rendendo possibile la realizzazione di spettacoli e progetti complessi e ambiziosi, contribuendo in maniera decisiva a tenere l’Arena del Sole ancorata al grande teatro nazionale.

Mi sia concesso rivolgermi un momento ai nostri detrattori e critici improvvisati, per ricordare loro il successo di pubblico e di stampa, i premi, i riconoscimenti nazionali e internazionali ricevuti dai nostri spettacoli; nonché i numeri delle presenze di spettatori, delle recite, degli artisti... Ma non solo di numeri si deve parlare quando si parla di arte.
È vero: il teatro è oggi una grossa impresa, anche per dimensioni economiche, solo che è un’impresa d’arte; invece di fabbricare scarpe noi facciamo poesia. - Sono parole di Giorgio Strehler contro i tagli al teatro e alla cultura, quanto mai attuali e chiare.

La città ha bisogno del Teatro per costruire la sua poesia e il suo futuro. E il Teatro ha bisogno dei cittadini. Il Teatro è un diritto e un dovere per tutti.
Il teatro è un modo di amare le cose, il mondo, il nostro prossimo. Il teatro non è un luogo fine a se stesso. Attraverso il teatro si pensa tutto il resto: dalla politica alla salute, all'urbanistica, alla cultura, alla bellezza... Il teatro è sempre vivo, con il sipario aperto e il pubblico in sala, oppure con il sipario aperto senza il pubblico, durante una prova, oppure anche senza nessuno in sala nel suo silenzio misterioso e solenne.
Quante volte sono rimasto a gustare da solo quella silenziosa solennità, ad ascoltare il palpito di una sala teatrale vuota! In quei momenti si comprende che non è l’edificio che conta, non sono i soldi delle sovvenzioni che parlano nell’ombra, ma le maschere nude dei personaggi: decine, centinaia di personaggi che si affollano là nel fondo del palcoscenico a chiedere udienza, per parlarci della nostra vita.
Vorrei che cittadini, autorità e giunta comunali, partiti, artisti, banchieri avessero questa precisa coscienza del teatro, considerandolo come una necessità collettiva, come un bisogno del cittadino, come un pubblico servizio alla stregua delle scuole, degli asili nido e dei Vigili del Fuoco.

È con questo auspicio che incoraggio l’iniziativa dei lavoratori dell’Arena del Sole, sperando che molti cittadini di Bologna vengano ad ascoltare le voci del nostro teatro e a concedere udienza ai nostri personaggi.

Intanto, per ingannare l’attesa della tanto agognata soluzione giuridico-politico-finanziaria della crisi del teatro, noi lavoriamo!

Nanni Garella

NON OSCURATE IL SOLE DELL'ARENA!

L'assemblea sindacale dei lavoratori della coop. Nuova Scena - Arena del Sole, esprime forte preoccupazione per i ritardi e l'approssimazione con cui si sta affrontando la grave crisi degli spettacoli dal vivo nel nostro territorio.
Una crisi che è bene ricordare, è principalmente indotta da una politica miope e distruttiva, ben rappresentata dai tagli della Spending Review che vede nella Cultura solo un costo da abbattere.
I lavoratori ritengono necessario l'avvio immediato di un confronto finalizzato a definire una salvaguardia occupazionale ed il rilancio del Teatro e chiedono:
  • un immediato rinnovo della Convenzione con il Comune
  • una chiarezza sui tempi e sulle modalità di verifica per la costituzione di quella Fondazione Teatrale da anni attesa
  • una piena conoscenza sugli eventuali piani alternativi
Mentre il Teatro Stabile di Bologna – Arena del Sole cuore della città, rischia di chiudere, non possiamo assistere a sterili giochi di rimpallo delle responsabilità.
Rivolgiamo un appello a tutta la città affinché si raccolga a difesa di quel patrimonio di professionalità rappresentato dai lavoratori del Teatro Stabile di Bologna e ci impegniamo sin da ora affinché il Teatro rimanga comunque aperto nei mesi estivi con delle iniziative autogestite.

L'assemblea sindacale dei lavoratori di Nuova Scena - Arena del Sole
Bologna, 17 maggio 2013.

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